RSL: Le cinque cose che ci ha detto la 26esima giornata – cercasi Schneuwly e il ritorno del salto mortale

scritto da Pier Luigi Giganti

Ecco i cinque spunti di riflessione che ci ha regalato il fine settimana di Super League:

  • È finalmente tornato il salto mortale. Tra un infortunio e una visita al tribunale per una patente ritirata ci eravamo quasi dimenticati che Carlitos sapesse anche segnare. Al 54’ della sfida con il Thun il portoghese ce l’ha ricordato come solo lui sa fare: un paio di carezze al pallone e un esterno destro tanto velenoso quanto liftato che si è insaccato nell’angolo opposto;
  • Come deludere 18.509 spettatori o almeno buona parte di essi. La città di San Gallo ama il calcio e ciò è risaputo. Meriterebbe una squadra in grado di far vibrare e godere il proprio pubblico. Non la formazione che accoglie il Basilea con la coda tra le gambe e gli apre la porta a ripetizione. Un tempo la casa biancoverde era un’inviolabile fortezza, ormai è diventata un friabilissimo castello di sabbia;
  • Il 4-4-2 che Adi Hütter ama schierare è in realtà più simile a una formazione con quattro attaccanti; Sulejmani da una parte e Schick o Ravet dall’altra spingono infatti con costanza. Non c’è da stupirsi che per i bernesi la casella “gol incassati” riporti un parziale di trentasette (quasi una rete e mezzo a partita), ben diciassette in più del Basilea. Nella sfida con il Vaduz, l’allenatore austriaco ha tentato il tutto per tutto e, dall’82’ in poi, ha plasmato uno sbilanciatissimo 3-2-5 che è stato alla base della rimonta dei gialloneri;
  • Cercasi Marco Schneuwly. Il bomber del Lucerna si è perso per strada. Da quando è ripartito il girone di ritorno, il trentaduenne è apparso macchinoso, impreciso e appesantito, mettendo a segno contro la burrosa difesa del Losanna la sua unica rete. La scadente forma del numero 15 in maglia biancoblu è una delle cause principali della frenata lucernese (quattro pareggi e una sconfitta nelle ultime cinque partite);
  • La sfida salvezza tra Losanna e Grasshopper non ha fatto vibrare i cuori dei presenti: zero reti, poche emozioni, un’atmosfera francamente triste e stantia. In parte anche a causa dello stadio della Pontaise: fuori tempo, mezzo vuoto e con gli spalti lontani dal tappeto verde. Tra le poche notizie vere di questo fine settimana, immerse nei vari pesci di aprile, rallegriamoci allora per la conferma che, a partire dal 2019, il capoluogo vodese avrà un nuovo stadio. Sorgerà alla Tuilière, sarà dedicato esclusivamente al calcio, avrà 12.000 posti di capienza e il fondo sintetico

Leggi anche questi...