RSL, le pagelle di Lugano-San Gallo: Gerndt sempre determinante, Lavanchy instancabile, Daprelà martoriato

scritto da Claudio Paronitti

Il Lugano ha conquistato il terzo successo consecutivo tra le mura amiche senza subire reti. Determinante, come contro il Lucerna, il gioiello su punizione di Gerndt

Noam Baumann – 4,5 – per un portiere non è evidente rimanere concentrato con pochi tiri verso lo specchio della propria porta. Lui ci riesce, prestando attenzione a ogni pallone che passava dalle sue parti;

Eloge Yao – – svolge il suo compito con diligenza. A volte è fuori posizione e nell’impostazione non sempre efficace, ma tutto sommato fornisce una prestazione più che sufficiente;

Fulvio Sulmoni – – in assenza di Marić, tocca a lui il ruolo di leader della difesa. È un muro contro il quale non si passa. Come il resto della squadra, sbaglia il movimento nell’unica vera chance lasciata al San Gallo. È però poco nel complesso;

Fabio Daprelà – 4,5 – sin dai primi secondi viene martoriato come se i biancoverdi volessero vendicarsi per l’intervento dell’andata su Itten (tra l’altro, di nuovo in panchina). Il n° 30 è un mastino che non si fa intimorire, replicando colpo su colpo agli atteggiamenti provocatori dei sangallesi;

Numa Lavanchy – 5  – se non fosse arrivato il triplice fischio finale, sarebbe ancora lì a correre su e giù per la fascia come un indemoniato. Non si risparmia mai ed è questo che piace al pubblico;

Jonathan Sabbatini – 4,5 – qualche pallone sbagliato di troppo, ma la solita prestazione solidissima per un capitano a cui manca solamente la firma sul rinnovo del contratto;

Bálint Vécsei – 4,5 – anche lui non è esente da un paio di errori in fase di appoggio. Tuttavia, conferma le ottime sensazioni avute nelle recenti uscite;

Domen Črnigoj – – nel primo tempo, se fosse entrato il suo bolide mancino al volo dai trenta metri, Cornaredo sarebbe esploso in maniera incontenibile. Prezioso sia in fase di contenimento che in contropiede;

Mattia Bottani –  4,5 – in campo per tutti i novanta minuti, il 10 gestisce bene le sue forze. Avrebbe potuto essere più lucido in qualche contropiede personale. Il suo apporto è comunque importante;

Carlinhos Junior – – il gol, che non arriva da tre partite, è un assillo che non gli permette di giocare così libero come vorrebbe. Ci prova, con poco costrutto;

(67′ Petar Brlek – 4 – entra quando bisogna tenere a bada le offensive avversarie);

Alexander Gerndt – 5,5 – il calcio di punizione con cui decide l’incontro dopo appena 7′ è la replica esatta del gol-partita di due settimane or sono. Quando lo svedese gonfia la rete, i bianconeri vanno a punti. E questo è appurato;

(85′ Dragan Mihajlović – s.v. – gli ultimi, intensi, minuti per il jolly sottocenerino);

Fabio Celestini – – tre vittorie filate tra le mura amiche (zero gol subiti) e sei partite casalinghe senza sconfitte. Se il Lugano è al terzo posto, molto è dovuto al tecnico e alla sua filosofia di gioco, che viene adattata agli elementi a disposizione.

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