Il Lugano ha conquistato il terzo successo consecutivo tra le mura amiche senza subire reti. Determinante, come contro il Lucerna, il gioiello su punizione di Gerndt
Noam Baumann – 4,5 – per un portiere non è evidente rimanere concentrato con pochi tiri verso lo specchio della propria porta. Lui ci riesce, prestando attenzione a ogni pallone che passava dalle sue parti;
Eloge Yao – 4 – svolge il suo compito con diligenza. A volte è fuori posizione e nell’impostazione non sempre efficace, ma tutto sommato fornisce una prestazione più che sufficiente;
Fulvio Sulmoni – 5 – in assenza di Marić, tocca a lui il ruolo di leader della difesa. È un muro contro il quale non si passa. Come il resto della squadra, sbaglia il movimento nell’unica vera chance lasciata al San Gallo. È però poco nel complesso;
Fabio Daprelà – 4,5 – sin dai primi secondi viene martoriato come se i biancoverdi volessero vendicarsi per l’intervento dell’andata su Itten (tra l’altro, di nuovo in panchina). Il n° 30 è un mastino che non si fa intimorire, replicando colpo su colpo agli atteggiamenti provocatori dei sangallesi;
Numa Lavanchy – 5 – se non fosse arrivato il triplice fischio finale, sarebbe ancora lì a correre su e giù per la fascia come un indemoniato. Non si risparmia mai ed è questo che piace al pubblico;
Jonathan Sabbatini – 4,5 – qualche pallone sbagliato di troppo, ma la solita prestazione solidissima per un capitano a cui manca solamente la firma sul rinnovo del contratto;
Bálint Vécsei – 4,5 – anche lui non è esente da un paio di errori in fase di appoggio. Tuttavia, conferma le ottime sensazioni avute nelle recenti uscite;
Domen Črnigoj – 5 – nel primo tempo, se fosse entrato il suo bolide mancino al volo dai trenta metri, Cornaredo sarebbe esploso in maniera incontenibile. Prezioso sia in fase di contenimento che in contropiede;
Mattia Bottani – 4,5 – in campo per tutti i novanta minuti, il 10 gestisce bene le sue forze. Avrebbe potuto essere più lucido in qualche contropiede personale. Il suo apporto è comunque importante;
Carlinhos Junior – 4 – il gol, che non arriva da tre partite, è un assillo che non gli permette di giocare così libero come vorrebbe. Ci prova, con poco costrutto;
(67′ Petar Brlek – 4 – entra quando bisogna tenere a bada le offensive avversarie);
Alexander Gerndt – 5,5 – il calcio di punizione con cui decide l’incontro dopo appena 7′ è la replica esatta del gol-partita di due settimane or sono. Quando lo svedese gonfia la rete, i bianconeri vanno a punti. E questo è appurato;
(85′ Dragan Mihajlović – s.v. – gli ultimi, intensi, minuti per il jolly sottocenerino);
Fabio Celestini – 5 – tre vittorie filate tra le mura amiche (zero gol subiti) e sei partite casalinghe senza sconfitte. Se il Lugano è al terzo posto, molto è dovuto al tecnico e alla sua filosofia di gioco, che viene adattata agli elementi a disposizione.