RSL: Uli Forte un clone di Antonio Conte?

scritto da Flavio Ferraria

E se fosse lo Zurigo la vera sorpresa di questo campionato? Siamo partiti un po’ tutti con la convinzione che lo Zurigo poteva essere il disturbatore delle grandi, ma probabilmente non fino a questo punto: in lotta per il titolo di campione svizzero.

Personalmente ho messo i tigurini tra il quarto e quinto posto della classifica finale. Giudizio che partiva da una rosa non proprio all’altezza della Super League o meglio non all’altezza dei bernesi e dei basilesi. La squadra del presidente Canepa dopo undici partite ha perduto solo una volta proprio contro i nemici storici: il Basilea.

In quella partita i tigurini non sono arrivati nelle migliori condizioni: sia sotto il punto di vista atletico, sia su quello mentale. Si ha avuto l’impressione come se Nef & C. avessero avuto nei confronti dei campioni un timore reverenziale. Poi mettiamoci pure la vicenda Dwamena. Ceduto al Brighton, poi tornato per problemi di salute. Quell’episodio ha destabilizzato l’ambiente. Prima da un punto di vista tecnico, poi la preoccupazione che il ragazzo non fosse nelle migliori condizioni di salute. In aggiunta  l’infortunio di Konè.

Fatto sta che lo Zurigo con il migliore attacco del campionato si è ritrovato senza le punte. Adesso i “due” sono tornati abili e arruolati e insieme a loro è spuntato Frey, rivitalizzato dalla cura Forte. A Thun ha giocato una partita da incorniciare anche il difensore Thelander scovato dal duo Forte/Bickel e fortemente voluto dal tecnico zurighese.

Qui il punto. L’allenatore. Forte è maturato, ha pagato sulla sua pelle gli errori di “gioventù” e oggi lo vediamo maturo e sicuro di se. Nel mio peregrinare negli stadi elvetici, Forte c’è sempre quando non impegnato con la sua squadra. Può essere una partita di Super, come quella di Prima Lega. Forte studia calcio, lavora per il calcio, vive per il calcio. Possiede senso tattico, le capacità innovative, e soprattutto quella carica che tiene unito il gruppo dove tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile.

Oggi la carica che trasmette Forte la posseggono pochi allenatori a livello europeo. La somiglianza non è irriverente ma Forte mi ricorda molto Antonio Conte. Se fosse così ci sarà da divertirsi.

1 commento

Anonimo 18 Ottobre 2017 - 8:20

4.5

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