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Un’incornata di Yerri Mina – al secondo gol in due partite – regala il primo posto del girone alla Colombia, mentre il Senegal (per l’assurdo gioco degli ammonimenti) scivola in terza posizione e lascia così la competizione
Come previsto, la partita inizia con le due squadre chiuse, senza la frenesia di andare a colpire l’avversario. Con queste prospettive bisogna attendere il 13′ per assistere al primo tiro in porta. A effettuarlo è Juan Quintero con un mancino su punizione – decretata per un “sandwich” su Radamel Falcao – che rimbalza davanti a Khadim N’Diaye, il quale respinge in calcio d’angolo.
Al 17′ entra in scena il VAR. Il direttore di gara serbo Milorad Mazić – uno dei fischietti più autorevoli presenti al Mondiale – prima concede il penalty per l’intervento sul pallone di Davinson Sánchez, ma poi, richiamato dagli addetti video, va a rivedere le immagini e conferma le sensazioni dei colombiani: tocco in anticipo di tacco e niente rigore.
I ‘Cafeteros’ non stanno a guardare e, sapendo di giocarsi tutto nel pomeriggio di Samara, ci provano una prima volta con un colpo di testa di Falcao. “El Tigre” non bruisce (questo il nome del verso del felino) e spreca una ghiotta opportunità.
L’uscita di James Rodríguez per infortunio nel corso della prima frazione ha tolto parecchia verve offensiva ai colombiani, che sembrano quasi rassegnati a salutare la Russia. Da Volgograd, però, giunge la notizia – positiv8a per i ragazzi di José Pekérman – del vantaggio della Polonia sul Giappone, che cambia decisamente le carte in tavola. Dovessero terminare così le due sfide, a passare il turno sarebbero Senegal e Colombia.
Al 73′ tutto cambia, di nuovo. Yerri Mina porta avanti la Colombia con una potente incornata su corner di Juan Quintero. Ora, i ‘Cafeteros’ sarebbero primi, mentre i ‘Leoni della Teranga’ dovrebbero salutare il Mondiale, in quanto sono pari in tutto e per tutto con il Giappone, che però ha due ammoniti in meno (e, alla fine, in situazione di parità assoluta, è il primo fattore a essere preso in considerazione).
La paura di dover tornare a casa è un motivo per reagire. Ecco che allora i giocatori di Aliou Cissé si gettano in avanti, ma sbattono su un David Ospina formato saracinesca.
Nonostante l’incredibile forza di volontà, il Senegal non riesce a pareggiare e, con il contemporaneo 0-1 del Giappone contro la Colombia, deve abbandonare la rassegna iridata a causa della regola degli ammonimenti (favorevole ai giapponesi). I sudamericani, per contro, si qualificano come primi del girone e negli ottavi di finale affronteranno o Inghilterra o Belgio.
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