Russia 2018, un gol per tempo e il Senegal si mangia una deludente Polonia

scritto da Claudio Paronitti

Il Senegal supera la Polonia per 2-1. Il clamoroso autogol di Cionek e la galoppata di Niang decidono una sfida in cui gli africani tengono in scacco gli europei, in rete all’86’ con Krychowiak, ma molto deludenti su tutta la linea

È lo “Spartak Stadium” di Mosca il teatro della seconda sfida del Girone H. Polonia e Senegal proveranno ad agganciare il sorprendente Giappone – vincitore per 2-1 contro una Colombia rimasta in dieci dal 3′ (!) – in testa al raggruppamento. La nazionale del Sol Levante si è aggiudicata il match del primo pomeriggio grazie a un rigore messo a segno al 6′ da Shinji Kagawa e a un colpo di testa di Yuya Osako al 73′. Nel mezzo il momentaneo pareggio messo a segno da Juan Quintero al 39′ con un calcio di punizione beffardo rasoterra.

Finora, tutte le selezioni africane sono uscite sconfitte dal loro esordio. Il Senegal vuole evitare di partecipare a questa “moria” iniziale. Per farlo, Aliou Cissé si affida a giocatori militanti in campionati europei, come Sadio Mané del Liverpool, Kalidou Koulibaly del Napoli e M’Baye Niang del Torino.

La partita della capitale non decolla. Come conseguenza, mancano limpide occasioni da rete. La tattica ha la meglio su tutto. Il possesso palla, decisamente a favore nei polacchi nei primi venti minuti di gara (65% contro 35%), potrebbe far credere a un dominio europeo. Ciò non viene sfruttato dai giocatori di Adam Nawałka, che non giungono praticamente mai dalle parti del portiere senegalese Khadim N’Diaye.

Al 38′ i “Leoni della Teranga” si portano in vantaggio grazie a una clamorosa e incredibile autorete di Thiago Cionek su una conclusione senza particolari pretese di Idrissa Gueye. Tutto parte però dalla palla recuperata a centrocampo da Niang, uscito vincitore da un contrasto corpo a corpo con Lukasz Piszczek. La sfida, fin qui giocata a ritmi bassi, si infiamma all’improvviso con il Senegal che, rinvigorito dal gol, va alla ricerca del punto del raddoppio, trovando delle praterie sulla propria fascia destra. La Polonia, dal canto suo, pecca di precisione nella costruzione del gioco, soffrendo il pressing degli avversari.

I biancorossi non ci capiscono quasi nulla. Non riescono a mettere in chiara difficoltà la retroguardia africana. All’ora di gioco, un retropassaggio suicida di Grzegorz Krychowiak (un tocco che non si esegue nemmeno nelle scuole calcio) lancia Niang, il quale approfitta della sua velocità per superare Wojciech Szeczny in uscita disperata e insaccare a porta vuota il secondo punto senegalese. Euforia totale tra i tifosi, che non potevano sognare un debutto migliore da parte dei loro beniamini.

I polacchi, a immagine di uno spento Robert Lewandowski, dopo aver dominato il proprio girone di qualificazione, non trovano glk argomenti per replicare alla micidiale efficacia senegalese, in rete due volte con due tiri (uno per tempo) verso lo specchio della porta. Il 100% di riuscita conferma che per vincere bisogna sfruttare le chance create.

All’86’, proprio nell’azione successiva a un tentativo di Ismaila Sarr di indurre l’arbitro a concedere un penalty inesistente (l’attaccante del Rennes, infatti, si tuffa), la Polonia dimezza le distanze con un colpo di testa di Krychowiak, che riaccende le speranze dei biancorossi. Ma, nonostante il forcing finale, il risultato non cambia.

Grazie a questa vittoria, il Senegal si issa in vetta al Girone H, mentre la Polonia è già a un bivio: domenica contro la Colombia non ci sarà diritto all’errore.

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