Ogni martedì chalcio.com vi proporrà una rubrica dedicata a chi si è distinto positivamente e negativamente nei campionati di Super League e Challenge League. La rubrica chiamata “chi sale, chi scende” può prendere in considerazione una squadra, un giocatore, un dirigente, una tifoseria,… Insomma qualcuno che abbia a che fare con il mondo del pallone, che si è particolarmente fatto notare nel weekend calcistico appena concluso.
Super League
Chi sale ↑↑↑
Nessuno avrebbe scommesso due franchi sulla permanenza nel massimo campionato del Vaduz. Eppure la compagine del Principato si è salvata strameritatamente con una giornata di anticipo, lasciandosi alle spalle Lugano e Zurigo. Non è stato fatto nulla di trascendentale, certo, ma senza fare il passo più lungo della gamba è stata formata una squadra che ha dato del filo da torcere a tutte le compagini di Super League. L’organizzazione a livello societario e di gioco hanno fatto la differenza. Complimenti a Contini e a tutti i dirigenti.
Chi scende ↓↓↓
Christian Constantin e la sua dichiarazione rilasciata al Sonntagsblick: “Mi piace lo Zurigo”. Ammettiamo anche che si trattasse di una battuta. Però, a volte, fare silenzio non guasta. Parole evitabili, che hanno scatenato le ire del Presidente del Lugano Renzetti: “Siamo soli contro tutti”. A parlare, come sempre sarà il campo.
Challenge League
Chi sale ↑↑↑
Patrick Rossini è o non è un giocatore da Super League? Domanda che divide l’opinione degli addetti ai lavori. Si? No? Boh. Fatto sta che in Challenge League il ticinese è una garanzia. Reti su reti (10 nel solo girone di ritorno) e punti su punti. L’Aarau con lui sarà sicura protagonista del prossimo campionato. Bomber da Challenge. Poco ma sicuro.
Chi scende ↓↓↓
Il Le Mont visto all’opera al Riva IV, senza il fallimento del Bienne sarebbe retrocesso ad occhi chiusi. Vero che la sfida contro il Chiasso non valeva più nulla, ma da certi giocatori ci si aspetta comunque qualcosa in più. Invece nulla. Una delusione che sopravvive in Challenge per disgrazie altrui. Gli ultimi della classe, sul campo, sono loro.
