Settore giovanile: è il sistema da rivedere…. non l’allenatore

scritto da Walter Savigliano

SETTORE GIOVANILE: E’ IL SISTEMA DA RIVEDERE…. NON L’ALLENATORE

Massimo Lucchesi è il titolare del famoso sito per allenatori “Allenatore.net” ed è autore di molti spunti che aiutano tutti i mister. Questa mattina ha scritto un articolo molto interessante che non vale solo in Italia, ma in tutto il mondo, a mio parere. Leggete molto attentamente, è davvero molto interessante.

Nel corso dei workshop che porto in giro per l’Italia e l’Europa si parla prevalentemente di come organizzare i codici di GIOCO DEL COLLETTIVO e tra i partecipanti sono molti gli allenatori che operano a LIVELLO GIOVANILE.
Ho grande rispetto per il loro ruolo e per le funzioni che svolgono (non solo sul campo…), tant’è che nel corso della giornata chiedo sempre loro di fare molta attenzione a quelle che sono le richieste che devono soddisfare e le differenze che contraddistinguono il loro lavoro rispetto agli allenatori che guidano le prime squadre.

Si, perché all’allenatore di settore giovanile viene spesso chiesto di far crescere e sviluppare le potenzialità dei giocatori che ha in rosa…. però se poi alla domenica la squadra ha qualche battuta di arresto….i ragazzi non sono contenti, i GENITORI SI LAMENTANO e la dirigenza ti guarda male.

Premesso e soprassedendo su tutto questo….c’è però una cosa che realmente non mi torna: perché tutte le società (magari con un utilizzo trasversale su più categorie) si avvalgono della figura del preparatore del portiere?
Durante i seminari, la risposta più comune è: il portiere utilizza le mani, ricopre un ruolo specifico e ha bisogno di un preparatore con competenze particolari per un allenamento adeguato.

Detto tra noi….io sono COMPLETAMENTE d’accordo…la maniera più efficace per migliorare le qualità del portiere è quella che ci sia una persona (il preparatore) che si occupi di allenarne le doti con allenamenti mirati (….senza per altro dimenticare di lasciare il giusto spazio al portiere per allenarsi con la squadra, al cui interno svolge comunque delle funzioni tattiche).
Ok, abbiamo RISOLTO IL DUBBIO: la società ha nel suo organico il preparatore perché il portiere svolge mansioni specifiche.

Mi spieghi però a questo punto i “PUNTI DI CONTATTO” (scusate la ripetizione) tra il centravanti e il difensore centrale? Uno gioca con le spalle alla porta, deve finalizzare la manovra e avere particolari abilità nello smarcamento, nella ricezione sotto-pressione, nella difesa del pallone, nel tiro e nel dribbling. L’altro, il difensore centrale, svolge mansioni opposte, che richiedono letture tattiche e competenze tecniche molto diverse. La sola cosa che li accomuna è che giocano entrambi con i PIEDI.

E chi è che deve migliorare le qualità del difensore centrale e del centravanti…oltre a quelle del terzino, dell’ala, del mediano, del trequartista e dell’interno di centrocampo???? L’ALLENATORE DI SETTORE GIOVANILE….che non ha la luce dei riflettori, che se è fortunato lavora su META’ CAMPO tre volte alla settimana, che non sempre ha tutti i giocatori a disposizione, a cui si chiede di organizzare il collettivo, vincere le partite (non tutte magari… ma comunque…) e per concludere sviluppare le qualità dei singoli.

A questo punto se un allenatore di prima squadra guadagna 1000, l’allenatore di settore giovanile dovrebbe prendere almeno il triplo…O NO?
Se condividi, CONDIVIDI….è il sistema da rivedere non l’allenatore di settore giovanile…

PS: il consiglio che do agli allenatori di settore giovanile è quello di relazionarsi in maniera chiara quando si viene chiamati dalla società: “ascolta direttore….. se vuoi che sviluppi le qualità individuali… io lavoro al martedì con i difensori, al mercoledì con i centrocampisti e al venerdì con gli attaccanti…se invece vuoi che vinca le partite…. durante gli allenamenti punto sulla preparazione fisica e sulla tattica collettiva e di conseguenza non ti devi stupire se faccio delle partite ombra…. se vuoi che mi impegni a fare l’uno e l’altro sappi che il tempo che ho a disposizione non è sufficiente….quindi mettiamoci d’accordo…se possibile”…..e non diamo SEMPRE la colpa agli allenatori di settore giovanile se in Italia facciamo fatica a “produrre” campioni. Mettiamoli in condizioni di lavorare, introduciamo le seconde squadre e creiamo cultura nelle tifoserie affinchè il prodotto che esce dal vivaio sia considerato l’emblema del club e non la vittima sacrificale del primo straniero che arriva (…sgonfiando la panza a qualche procuratore fenomeno)!!!

Ognuno lo interpreti come crede, per come e in che realtà calcistica si ritrova. Credo che in Ticino siamo decisamente messi meglio che in Italia, ma comunque di sicuro l’articolo fa riflettere. Credo che ogni mister, me compreso, sia passato da situazioni simili, prima o poi. Se volete commentare, fate pure!!

Walter, direttore di Chalcio.com