SL: Opinioni discordanti sul Lugano di Zeman

scritto da Redazione
di Flavio Ferraria
Mi fa piacere vedere l’interesse intorno al massimo campionato di Calcio Svizzero anche in Ticino. Merito di chi? Del Lugano? Di Renzetti? o di Zeman? La risposta? Direi di tutte e tre le componenti. Del Lugano squadra faro del cantone; di un Presidente che con testardaggine, ha lottato per venire in Super League e prendere, con ostinazione, un allenatore carismatico come Zeman. Infine dell’allenatore che nel bene e nel male fa sempre parlare di lui e del suo calcio. Dopo 2 partite, appena 180’, le opinioni sono discordanti. Come raccontato in questo sito, in tribuna a Cornaredo, si sono sentiti vari pareri: “Questo è calcio spettacolo; Così torneremo presto presto nella serie cadetta; Fa bene a non fare giocare i veterani; Largo ai giovani”. Così si è divisa anche la critica. Tutto questo è normalissimo quando sulla panchina siede il Boemo. E’ successo in tutte le città (nel senso di tifosi e media) in cui ha allenato. Ma l’inizio non è stato esaltante. E’ un po’ come se un nostro figlio, dopo i primi giorni di scuola ci tornasse a casa con due belle insufficienze. Niente di allarmante, tutto il tempo per recuperare, ma si dovrà capire il perché di questo inizio traballante. Non avrà capito come si studia nel nuovo corso scolastico? E’ quello che è successo esattamente al Lugano. Pur vero che il calcio si gioca sempre in 11 contro 11 e vince chi segna un gol in più della squadra avversaria, ma pur vero che Zeman è piombato in Svizzera e possiamo giurarci che se avrà visto due partite della nostra Super League è pure troppo; a fianco a lui doveva esserci una persona con profonde conoscenze del football elvetico e questo non è successo. Nessun direttore sportivo, ci pensa Renzetti, ma lui deve fare il Presidente. Il pasticcio di questo inizio stagione. Ragazzi che provengono dalle Primavere italiane, giovani che hanno giocato, con poche presenze, nel massimo campionato croato (!), ragazzi svizzeri di grande avvenire nel passato, per poi sparire nel nulla o quasi. Perché non si è puntato su giocatori tipo, solo a titolo di esempio come Costanzo o Kukuruzovic giocatori di categoria e soprattutto “di oltre Gottardo” che quando c’è da randellare e spronare i compagni lo fanno senza mezzi termini. Bene se mio figlio tornasse con due insufficienze certamente non gli darei nessuna punizione, gli starei vicino, mi sforzerei di capirlo e spronarlo per l’immediato futuro, ma se continuasse dovrò organizzarmi a fargli prendere delle ripetizioni. Bene, è la stessa cosa che voglio per il Lugano, sapranno Zeman e Renzetti essere dei buoni padri?

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