Speciale Euro: Day 4

scritto da Redazione

europei franciaSpagna – Repubblica Ceca 1-0

Il debutto dei campioni d’Europa uscenti è andato come da pronostico; vittoria per 1-0 contro la Repubblica Ceca. Inizio partita piuttosto noioso, con la Spagna che propone il suo solito tiki taka, questa volta piuttosto lento ma soprattutto impreciso. La prima vera occasione capita sui piedi di Morata al 15’ il quale, dopo un bel cross dalla destra di David Silva, anticipa in scivolata il difensore, calciando però tra le braccia di Cech. Al 28’ è ancora Morata a farsi pericoloso con un tiro rasoterra in diagonale deviato dall’estremo difensore ceco in calcio d’angolo. Con il passare dei minuti la Spagna cresce, andando vicina ancora al gol con Busquets, Iniesta e Jordi Alba, ma il portiere dell’Arsenal dice no. Al 45’ c’è spazio per un’azione della Repubblica Ceca che, con Necid ben imbeccato al limite dell’area, lascia partire un siluro controllato senza troppi problemi da De Gea. Buon inizio di secondo tempo per la Spagna, subito alla ricerca del gol con Morata, Nolito e Sergio Ramos. Al 56’ grossa occasione per la Repubblica Ceca, contro l’andamento della gara; punizione dalla trequarti e Hubník anticipa tutti in scivolata, ma la sua conclusione è debole e di facile presa per De Gea. Repubblica Ceca vicinissima al gol al 65’ con Gebre Selassie, il quale svetta di testa su azione di calcio d’angolo, mette la palla al centro e Fabregas praticamente sulla linea anticipa tutti. Al 72’ ci riprova la Spagna con David Silva che, dal limite dell’area, calcio a lato. Dopo diversi tentativi il gol arriva ed è per la Spagna; all’87’ cross dalla sinistra di Iniesta e colpo di testa vincente di Piqué. I cechi non demordono e trovano nel recupero una grande occasione con Darida che all’altezza del dischetto spara un siluro centrale parato da De Gea.

Irlanda – Svezia   1-1

Svezia e Irlanda si dividono la posta in palio, ma i rimpianti per i mancati 3 punti sono solo dei “verdi”: nella prima ora di gioco, infatti, gli uomini di O’Neill, trascinati dai loro elementi più talentuosi, dominano letteralmente la scena, lasciando solo uno sterile possesso palla ad una Svezia senza idee. Le occasioni migliori del primo tempo capitano sul piede di Hendrick, e se nella prima è Isaksson a negargli la gioia del gol, nella seconda è solo la sfortuna, sotto forma di traversa, ad impedire all’Irlanda di chiudere in vantaggio i primi 45′ di gioco. Vantaggio che arriva comunque ad inizio ripresa: discesa di Coleman che mette in mezzo ed è Hoollahan, con un bel destro di controbalzo, a far esplodere i numerosi tifosi Irlandesi. A questo punto l’Irlanda commette l’errore di arretrare troppo il proprio baricentro, dando modo alla Svezia di poter cercare con maggior precisione il lancio lungo su Ibra, unico sbocco del (pessimo) gioco gialloblù. Ed è proprio l’orgoglio del campione di Malmo a trascinare la Svezia all’insperato pareggio: prima una girata delle sue termina di poco a lato, poi un suo cross da sinistra viene spedito nella propria rete da Clark, sfortunato nella deviazione di testa nel tentativo di anticipare Larsson. L’ Irlanda non ne ha più, e la partita termina con un pari che complica la vita ad entrambe: nella corsa alla qualificazione questi due punti persi, infatti, potrebbero pesare moltissimo, sopratutto per un’Irlanda caparbia e a tratti anche bella da vedere, ma sfortunata quanto ingenua nel farsi recuperare.

Belgio – Italia  0-2

Vittoria contro ogni pronostico per un’Italia generosa che regola con un gol per tempo il più quotato Belgio, a questo punto sempre più a rischio di rimanere un’eterna incompiuta: squadra ricca di talento ma con modesta organizzazione tattica e con un’idea di gioco poco sviluppata, che passa quasi esclusivamente per gli spunti estemporanei dei suoi singoli campioni. L’Italia si schiera con il consueto 3-5-2 , con il blocco Juve in difesa e Parolo e Darmian a centrocampo,preferiti rispettivamente a Florenzi e El Shaarawi. Eder – Pellè la coppia offensiva. Belgio con tanto talento davanti ma praticamente senza terzini di ruolo, eccezion fatta per l’esterno destro Ciman,che però gioca nella MLS.. I primi 20′ sembrano confermare le attese della vigilia: il Belgio tiene palla e l’Italia aspetta bassa per colpire in contropiede, schiacciando però le proprie mezzali sulla linea difensiva, col risultato di lasciare troppo spazio centralmente per i tiri da fuori, arma in più di questo Belgio. Ci provano infatti sia Nainggolan che Witsel, ma Buffon è attento. Al 32′ è però l’Italia a passare in vantaggio: il lancio di Bonucci in verticale sorprende Alderweireld, che manca l’intervento e lascia campo libero a Giaccherini, che aggancia di sinistro e insacca di destro battendo Courtois. Il gol pesa sul morale del Belgio, che inizia a pasticciare sopratutto in difesa, concedendo cosi all’Italia la chance per andare addirittura sul 2-0: dopo un’azione confusa, Pellè si ritrova sulla testa la palla del KO, ma mette a lato da posizione favorevole. I primi 10′ del secondo tempo sono tatticamente “strani”: l’Italia si getta in avanti, scoprendosi al contropiede Belga, e regalando una palla – gol nitida a Lukaku, ben imbeccato da De Bruyne, ma l’attaccante dell’ Everton non è in serata e sbaglia davanti a Buffon. Pochi secondi ed è Courtois a tenere in piedi i suoi con una gran parata su colpo di testa di Pellè a botta sicura. L’Italia si difende con ordine, “spendendo” anche qualche cartellino quando serve, e nell’ultimo quarto d’ora Wilmots prova il tutto per tutto inserendo anche Mertens e Carrasco, dopo aver già sostituito Lukaku con Origi,e passando alla difesa a 3. Gli assalti del Belgio sono generosi ma poco lucidi, e sopratutto vivono solo delle fiammate dei singoli, come al 82′, quando De Bruyne inventa un cross che mette Origi tutto solo davanti a Buffon, ma il suo colpo di testa finisce incredibilmente alto. Pericolo scampato, e ora si aprono spazi importanti per l’Italia in contropiede, e  Courtois deve superarsi nuovamente su un tiro di Immobile. Il pur bravo portiere del Chelsea però nulla può sul successivo contropiede: Candreva tutto solo in area potrebbe concludere ma preferisce servire il meglio piazzato Pellè che stavolta non sbaglia, 2-0 e Conte può esultare, la sua Italia non sarà bellissima, ma quanto a generosità ed organizzazione tattica potrà dire la sua in un torneo che si prospetta più che mai incerto.