Stephan Klossner, se tre indizi fanno una prova…

La giacchetta nera lucernese ci ricasca: dopo aver danneggiato pesantemente Lugano e Servette nelle scorse due settimane, anche nella serata di ieri a Firenze ne ha combinate una delle sue

Ma andiamo direttamente al racconto del fatto incriminato: ci troviamo allo “Stadio Artemio Franchi” e – per la 5a giornata del girone J di Europa League – si affrontano Fiorentina e PAOK Salonicco. Dopo 4 minuti i greci passano in vantaggio con Yevhen Shakhov, una rete che costringe la Viola a rincorrere. Al 21′ il nazionale azzurro Federico Bernardeschi, autore di una discesa di qualità sulla fascia di sua competenza, crossa al centro per l’accorrente Sebastián Cristóforo. Il centrocampista uruguaiano calcia a botta sicura, la palla colpisce in pieno la traversa e rimbalza al di là della linea di porta. È un gol chiaro e pulito, da accordare senza fronzoli. Ma non tutti la pensano così. Infatti, né il famigerato Klossner, né il giudice di porta aggiuntivo si accorgono che la sfera ha varcato completamente la linea bianca!

Questo gravissimo errore, che condiziona lo svolgimento della partita, è il terzo di una lunga serie ai danni di Lugano, Servette e appunto Fiorentina. Se consideriamo poi il fatto che proprio il fischietto elvetico è stato il primo a testare l’arbitraggio a 6 (arbitro principale, due segnalinee, quarto uomo e due assistenti di porta), questo errore si trasforma senza ombra di dubbio in orrore. Fa ancora più riflettere che in ambito europeo i giudici di porta osservano solo ed esclusivamente gli episodi dentro l’area di rigore. Ricordiamo che, nella sfida di domenica scorsa a Ginevra tra Servette e Zurigo, Klossner ha decretato un penalty inesistente a favore dei tigurini sul risultato di 0 a 0.

A fronte di quest’ulteriore indizio, cosa avrà da dire ora il capo degli arbitri svizzeri Cyril Zimmermann a discolpa del suo protetto? Ai posteri l’ardua sentenza…