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La galoppata di XS per la remuntada elvetica va di pari passo con la strategia, a volte un po’ sbarazzina, di Vlado Petkovic
Yann Sommer – 4,5 – quando ha il pallone tra i piedi sembra un giocatore di movimento. Ogni tanto, qualche patema lo fa vivere, ma lui rimane tranquillo, facendo risultare semplici giocate complicate;
Stephan Lichtsteiner – 4 – dopo un primo tempo in parziale sofferenza, nella ripresa ha più libertà e tiene bene la sua fascia di competenza, venendo superato in una sola occasione da Aleksandar Kolarov;
Fabian Schär – 3,5 – la colpa del gol serbo è sua: marca Aleksandar Mitrovic come in allenamento, lasciandolo staccare con una semplicità che, a questi livelli, non dovrebbe venir concessa;
Manuel Akanji – 5 – oramai non è più una novità, è una certezza. Il centrale del Borussia Dortmund non sbaglia praticamente mai ed è sempre attento nel contrastare gli attaccanti avversari;
Ricardo Rodríguez – 4,5 – come per Lichtsteiner, ma un po’ meglio, soprattutto in fase offensiva, dove si propone con costanza, andando anche al cross preciso per i compagni;
Granit Xhaka – 5 – la perla con cui dà avvio alla rimonta è un gioiello da vedere e rivedere. È un tiro che ha nelle sue corde, ma che non sfrutta come dovrebbe;
Valon Behrami – 4,5 – decisamente meno brillante rispetto alla sfida con il Brasile, si “limita” al suo ruolo di interlocutore e a rompere le azioni serbe. Ad ogni modo, è fondamentale, come al solito;
Xherdan Shaqiri – 5 – a un primo tempo anonimo alterna una ripresa da urlo. Fa e disfa come lui solo sa fare. Lo scatto da centometrista profuso al 90′ vale una gran fetta di qualificazione;
Blerim Dzemaili – 4 – come da lui stesso dichiarato a fine gara, ci prova spesso, ma la palla non ha intenzione di entrare. A dire il vero, sembra mancargli un po’ di cattiveria in zona-gol;
(73′ Breel Embolo – 4 – un suo tiro a cinque dalla fine crea qualche grattacapo a Vladimir Stojkovic. È molto mobile e mette in difficoltà la difesa avversaria);
Steven Zuber – 3 – l’eroe del pareggio contro la Seleção “toppa” completamente la partita, non riuscendo a cavare un ragno dal buco. Da questa partita imparerà molto;
(90′ +4′ Josip Drmic – s.v. – gli ultimi secondi per il giocatore del Borussia Mönchengladbach);
Haris Seferovic – 2,5 – e chi l’ha visto? Ogni volta la storia si ripete. Non fa movimento e non fa a sportellate (eppure il fisico glielo permetterebbe). A cosa serve un attaccante con questa attitudine?
(46′ Mario Gavranovic – 4,5 – si impegna molto, ma non vede palla fino al 75′. Allo scadere porge la sfera a Shaqiri con un lancio da regista che merita di essere incorniciata);
Vladimir Petkovic – 5 – la sua strategia è quella del self control. Non si fa mai vedere arrabbiato con qualcuno quando vengono commessi degli errori e non si esalta oltre il dovuto quando, invece, potrebbe. Non a caso, la sua tranquillità ha portato la Nazionale a perdere una sola sfida (con il Portogallo) negli ultimi due anni. E scusate se è poco.
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