Intervista del Team Ticino a Nikola Milosavljevic, da poco accasatosi a Chiasso.
Nikola, che cosa ti aspetti dalla nuova esperienza a Chiasso?
Sono tornato a Chiasso perché abbiamo un obiettivo comune e cioè quello di salvare la squadra. Oltre ad aiutare i miei compagni, a livello personale, sono tornato in Ticino per cercare di trovare un posto in campo e giocare in modo continuativo. Ne ho bisogno dopo aver trascorso a Winterthur sei mesi non proprio semplici. Desidero dimostrare le mie qualità e metterle al servizio di questa squadra.
Che cosa non ha funzionato oltre San Gottardo?
Credo che il mio modo di giocare non fosse adeguato al sistema di gioco che aveva in mente l’allenatore. Senza fare polemiche inutili e che non servono a nulla penso che la ragione principale fosse proprio questa e cioè che il suo sistema di gioco, che prevede la presenza di molti giocatori fisici, non fosse adeguato a quello che potevo offrire io.
Il tuo cartellino appartiene al Sion, giusto?
Esatto, fino alla fine della stagione sono in prestito a Chiasso e a giugno capiremo con il Sion quale sarà il mio futuro. Vedremo come andrà questa seconda parte dell’anno e poi faremo il punto della situazione.
Facciamo un passo indietro, ricordaci la tua formazione al Team Ticino.
Volentieri, sono arrivati dalla U15 del Lugano e a Tenero ho iniziato la formazione partendo dalla U16, per poi continuare, per due anni, alla U18, terminando con la U21. Sono sicuramente stati anni molto importanti per la mia crescita. Ho avuto modo di giocare con i migliori talenti del Ticino e contro le maggiori squadre nazionali come il Basilea, il Lucerna, lo Zurigo, ecc. Ho dei bei ricordi anche di alcuni allenatori del Team come Vanetta, Minelli, Ortelli e Mangiarratti e ogni tanto li incrocio volentieri sui campi o li sento. Devo dire che sono stati molto importanti per la mia formazione come calciatore.
Hai avuto anche esperienze nelle Nazionali giovanili?
Sì. La prima convocazione è stata nella U18. In precedenza avevo partecipato solo un campo d’allenamento. Tra le altre cose, in Nazionale ho giocato le qualificazioni per gli Europei della U19 e la ricordo come una bellissima esperienza.
Secondo te dove devi ancora migliorare per fare il salto di qualità definitivo?
Prima di tutto devo giocare, avere più minuti sul terreno da gioco senza sentire la pressione addosso. Per quanto riguarda i miglioramenti è chiaro che ogni giocatore e io in primis deve e può progredire, sia sotto l’aspetto fisico sia sotto quello tecnico.
Ora avete iniziato la preparazione. Come sta andando?
Ho iniziato gli allenamenti a Winterthur e ho raggiunto il Chiasso la scorsa settimana. Devo dire che qui mi trovo bene. Anche perché diversi compagni di squadra già li conoscevo dalla mia precedente esperienza a Chiasso, due anni fa. Così come apprezzo l’allenatore, Andrea Manzo, poiché era il mister della U21 a Lugano quando giocavo lì. Mi sembra che siamo tutti uniti e focalizzati sull’obiettivo principale di questa seconda parte della stagione e cioè la salvezza. Un traguardo importante per tutta la regione, credo sia importante avere una squadra ticinese in Challenge League.
Non ci resta che fare in bocca al lupo a Nikola e al Chiasso per un girone di ritorno che li porti a raggiungere questo importante traguardo.