Thun-Lugano, le pagelle: Mariani, el segna semper lü

scritto da Claudio Paronitti

Un’altra magia di Mariani non basta a un Lugano che si danna l’anima e che esce con un punto più che meritato dall’ostica trasferta nell’Oberland Bernese

David Da Costa – 4 – sul gol dei padroni di casa si tuffa in ritardo, ma forse non vede partire il tiro. Per il resto, risponde sempre presente dando sicurezza ai compagni;

Steve Rouiller – 4,5 – torna titolare dopo la squalifica dell’ultimo turno. Il vallesano corre avanti e indietro per tutto l’incontro senza accusare fatica;

Fulvio Sulmoni – 4,5 – la fiducia accumulata ultimamente ha fatto bene all’esperto centrale ticinese, che blocca gli attaccanti avversari non permettendogli di rendersi pericolosi;

Vladimir Golemic – 4,5 – confrontato con Rapp e Sorgic, al pari del suo compagno di reparto Sulmoni, chiude tutti gli spazi che i due di casa cercano di crearsi;

Fabio Daprelà – 4,5 – in difficoltà giovedì a Plzen, in netto miglioramento oggi a Thun. Difende con ordine, proponendosi anche in fase offensiva;

Jonathan Sabbatini – 4,5 – il capitano gioca una partita di sacrificio e di qualità. Si sta ritrovando dopo un periodo in cui aveva perso dinamicità;

Cristian Ledesma – 4 – finché il fiato lo permette è uno dei migliori bianconeri in campo. Si fa valere nella zona nevralgica del campo, ma si fa saltare troppo facilmente sull’azione del pareggio;

(57′ Mario Piccinocchi – 4 – mezz’ora di gioco per ritrovare il suo posto in campo. È, come sempre, ordinato e non disdegna la solita geometria);

Davide Mariani – 5 – segna un altro gol stupendo, ma se ne mangia un altro, come da lui stesso dichiarato, pochi minuti dopo il vantaggio. Non si risparmia mai. È l’uomo-copertina;

Dragan Mihajlovic – 4,5 – inizia come esterno d’attacco, termina come centrocampista più difensivo che offensivo. Svolge entrambi i ruoli in maniera positiva. Buona attitudine;

Alexander Gerndt – 4,5 – come suo solito, fa un movimento intensissimo su tutto il fronte d’attacco. A inizio partita prova un bolide da distanza siderale che termina a lato;

(72′ Antonini Culina – 4 – torna in campo con il giusto piglio, creandosi pure un’occasione a pochi istanti dal suo ingresso);

Carlinhos Junior – 4,5 – ci ripetiamo: il brasiliano è il partner ideale di Gerndt nell’attacco bianconero. Mentre lo svedese fa a sportellate, lui si infila nelle maglie avversarie. Oggi, purtroppo, è mancata la finalizzazione;

(84′ Radomir Milosavljevic – s.v. – è abituato a entrare dalla panchina. Stavolta, però, a differenza di altre occasioni, il suo impegno è da rimarcare nelle due fasi di gioco);

Pierluigi Tami (allenatore) – 4,5 – se la squadra mette in campo lo spirito combattivo visto oggi, un (bel) po’ di merito è anche del mister, che infonde tranquillità e sicurezza a un ambiente avvelenato dalle esagerate esternazioni presidenziali del dopo-Plzen. L’ultimo posto ritrovato non è un problema, le giornate a disposizione per risalire sono troppe, oggigiorno, per fare una valutazione in tal senso.

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