Tirapelle e Scienza: allenatori “scomodi”

scritto da Davide Perego

Buoni o cattivi? Il giudizio non è più quello del campo. Non lo può essere tanto meno il giusto o sbagliato. Nel caso degli esoneri di Gigi Tirapelle e Beppe Scienza risulta difficoltoso farsene delle ragioni senza sconfinare nella politica o peggio ancora in quella che uno di voi ha definito “mafia calcistica”. Si possono sfidare le montagne rocciose: Tirapelle e Scienza lo hanno fatto. Con grande coraggio, con dignità e con quella professionalità che i loro successori dovranno dimostrare di possedere. Due tecnici – gli ex di Locarno e Chiasso – ai quali sono stati sventolati davanti al naso sfratti, bollette da pagare, stipendi non pagati nei tempi concordati. Alla stregua di società amatoriali, Tirapelle e Scienza hanno compreso le situazioni, hanno riordinato il magazzino, messo a posto le casacche, raccolto i coni e si sono rimboccati le maniche ottenendo dalle loro squadre prestazioni professionali.

Poi ci sono anche gli avversari: puoi essere la prima squadra a fermare il Servette nel 2017 accettando anche che ti si rubino due punti e puoi andare a vincere in Coppa a Muri regalando a chi verrà un turno principale di Coppa Svizzera assolutamente insperato. Capita poi che di chances non ce ne siano più perché gli uomini Del Monte sono più potenti del giudizio popolare e del buon senso.

Non ce ne vogliano Frigomosca e Raineri: non sono loro i problemi. Specie il primo: che dei bianchi è stata una bandiera. Il secondo meriterebbe approfondimento differente che lasciamo volentieri a chi ha raccolto e pubblicato in passato certi suoi giudizi sul calcio ticinese, sui suoi dirigenti, sui suoi principi.

E quello di andarsene senza sbattere la porta è un altro punto a vantaggio di Tirapelle e Scienza. Il primo – uomo d’altri tempi – ha chiuso il capitolo ringraziando la società per l’opportunità ricevuta di sedersi sulla panchina del Lido. Per il secondo parlano le centinaia di mail di solidarietà che hanno risvegliato l’offeso popolo rossoblù dalla paura che adesso ci si debbano solo toccare i coglioni.

Siamo in un mondo saturo di “prime impressioni” e di “sensazioni”, ma vi voglio scrivere le mie: la prima è che il Locarno abbia scelto di retrocedere per essere più libero di operare in un campionato senza vincoli come quello della 1^ Lega; la seconda è quella che al “Riva IV” si sappia già che il Wil è fallito. Se le ho sbagliate, allora lo dimostreranno i fatti.

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