UEFA, l’attuale regola del fuorigioco: tanto «semplice» quanto aspramente criticata da più parti e tema di continua discussione

scritto da Claudio Paronitti

Aleksander Čeferin, numero uno della UEFA – © Ansa/open.online

La regola del fuorigioco è tanto semplice quanto di difficile comprensione. Soprattutto ultimamente, a causa dell’introduzione del supporto tecnologico

Ora, il Presidente della UEFA, lo sloveno Aleksander Čeferin, propone un ammorbidimento della regola. A suo avviso, il VAR mette in atto una gestione della regola del fuorigioco come un «disegno soggettivo di criteri oggettivi. La linea è tracciata dagli addetti al video e in questi giorni ho visto assistenti che non si preoccupano neanche di alzare la bandierina, attendendo l’intervento del VAR», rivela il n° 1 del massimo organo calcistico europeo in un’intervista rilasciata al Daily Mirror.

Il problema principale risiede nei tempi di gioco, che sono tutto fuorché infiniti. Pertanto, Čeferin vorrebbe adattare tale regola: «Ne discuteremo con i nostri arbitri e la nostra proposta sarebbe quella di introdurre una tolleranza che varia tra i dieci e i venti centimetri».

Una domanda ci sorge spontanea: non è che, con l’introduzione di tutte queste postille al regolamento originale, si sta distruggendo la bellezza del gioco più bello del mondo?

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