UWCL, FF Lugano 1976-Manchester City, capitan Sara Tonelli: «Ho provato tantissime emozioni, è stata un’occasione più unica che rara»

scritto da Claudio Paronitti

Il Football Femminile Lugano 1976 si è inchinato come da pronostico alle fortissime inglesi del Manchester City nella gara di andata dei sedicesimi di finale di UEFA Women’s Champions League

Alla conclusione dello storico confronto europeo (terminato 1-7), disputato tra le mura amiche dello Stadio di Cornaredo, abbiamo avuto l’occasione di ascoltare l’analisi e le sensazioni del capitano delle bianconere, la 19enne Sara Tonelli. Ecco le sue dichiarazioni.

La partita – «È stato un buon test, in cui ci siamo confrontate con una delle migliori squadre al mondo a livello femminile. Abbiamo imparato tanto e ora, guardando alla sfida di ritorno, dobbiamo adattarci e cambiare alcune cose. È stata un’esperienza più unica che rara».

La differenza a livello fisico – «Loro avevano “gamba”, ci hanno superato sulla corsa sulle fasce laterali. Fisicamente abbiamo pagato molto, abbiamo sofferto, cercando di tenere [il più a lungo possibile]. I loro punti di forza sono stati i fattori decisivi per confermare il gap esistente tra noi e loro».

L’ottima prima frazione come spinta per il futuro – «Abbiamo preso confidenza su ciò che sappiamo e possiamo fare. In campionato abbiamo iniziato abbastanza male. Di solito non avviamo la stagione in questo modo e questo primo tempo potrebbe spingerci per voltare pagina per il campionato».

L’obiettivo stagionale – «In campionato è quello di posizionarsi al primo o al secondo posto. In più, abbiamo anche la Coppa Svizzera, competizione dove ci siamo giocate la finale due anni fa. E poi la Champions League andrà come andrà. Ce la viviamo tutta, intendiamo godercela fino alla fine».

L’emozione – «Come calciatrice, ho provato tantissime emozioni. Sono contentissima, ma allo stesso tempo dispiaciuta, perché il risultato è magari un po’ bugiardo. Sono un po’ amareggiata per il semplice fatto che noi abbiamo dato tutto ciò che avevamo».

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