UWCL, in assenza di squadre svizzere tocca alle singole calciatrici rossocrociate giocare il ruolo di protagonista

scritto da Claudio Paronitti

La rossocrociata Noëlle Maritz (in completo verde), in azione ieri sera contro il Twente – © VfL Wolfsburg Frauen

La UEFA Women’s Champions League non presenta più alcuna squadra svizzera (entrambe eliminate allo stadio dei sedicesimi di finale). Tuttavia, ci sono alcune calciatrici elvetiche che si fanno valere su suolo continentale

Nelle sfide di andata degli ottavi di finale della massima competizione europea femminile per club, sia il Wolfsburg che l’Arsenal, ossia due delle potenze del Vecchio Continente, hanno fatto un passo importante verso il round successivo. Le gare di ritorno, a campi invertiti, sono in programma fra due settimane.

All’AOK Stadion, le biancoverdi tedesche hanno surclassato le olandesi del Twente (36 tiri totali a 1, di cui 18 a 0 in porta!), chiudendo il primo set senza subire reti. Ad andare a segno sono state l’ungherese Zsanett Jakafbi (24′ e 37′), la batava Dominique Bloodworth Janssen (60′ e 89′), la danese Pernille Harder (71′) e la svedese Fridolina Rolfö (78′). La rossocrociata Noëlle Maritz, sempre protagonista con le Wölfinnen, ha di nuovo trovato spazio nell’undici titolare, rimanendo in campo fino al 61′.

Alla Eden Aréna di Praga, invece, lo Slavia è stato superato dall’Arsenal con l’eloquente punteggio di 5-2. Le Campionesse inglesi in carica, dominatrici in particolare della frazione iniziale (12 tiri totali a 1, di cui 5 a 1 in porta), si sono portate sul cinque a zero grazie al favoloso poker firmato dell’olandese Vivianne Miedema (24′, 26′, 39′ e 52′) e al sigillo su calcio di rigore della scozzese Kim Little (58′). Le padrone di casa hanno poi definito lo score finale con le segnature della ceca Katerina Svitkova (71′) e della svedese Mia Persson (88′). La centrocampista svizzera Lia Wälti, in campo per tutta la durata dell’incontro, ha dato il suo contribuito al successo delle Gunners.

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