Viaggio tra le nobili decadute, parte 2: FC Berna

scritto da Davide Perego

Nel 1953, sotto la direzione dell’editore zurighese Gottfried Schmid, viene pubblicato dalla Domprobstei di Basilea il Libro d’oro del Calcio Svizzero. Una meraviglia di libro scritto per festeggiare il 20esimo anniversario della Lega Nazionale ed il 15esimo della Società Svizzera dello Sport-toto. Dedicato dagli autori a tutti i pionieri del gioco del calcio in Svizzera, il documento rivela dettagli e curiosità altrimenti irreperibili del periodo che va dal 1855 alla data di pubblicazione. Gran parte dei ringraziamenti per l’eredità ricevuta ai giorni nostri va sicuramente attribuita all’autore della quasi totalità dei testi: quel Paul Ruoff che nella stagione in cui viene edito il libro copre la carica di Segretario della Lega Nazionale. Importanza fondamentale perché le notizie possano essere riportate ai giorni nostri sulle pagine di CHalcio.com è da attribuire all’amico Luca Ortelli che nell’ormai lontano 2009 ne ha donata una ristampa alla nostra redazione. L’idea di ripercorrere la storia sintetica di molti club che hanno scritto la storia del calcio svizzero è stata dell’amico e collega Simone Morandi al quale mi sono felicemente accodato con la speranza che per qualcuno possa essere ancora interessante vivere il presente senza scordare il passato. La rubrica – che inevitabilmente prende spunto dall’eredità che ci ha lasciato Paul Ruoff oltre sessantanni fa – proseguirà con cadenza periodica con l’intento di aggregare il maggior numero di appassionati capaci non solo di divertirsi con noi ma anche di contribuire con aneddoti o ulteriori approfondimenti alla crescita di queste infinite storie.

FC Berna

Secondo quanto scritto da Paul Ruoff nel Libro d’oro del Calcio Svizzero, il FC Berna nasce nel 1894 e poco ci vuole per collocarlo quale sesto club a vedere la luce ufficialmente in Svizzera dopo FC San Gallo (1879), Grasshopper –Club (1886), FC Servette (1890), FC Basilea ed FC Cantonal di Neuchatel (1893). Nel 1894 a Berna si ha ancora la convinzione che per condurre una vita sana lo sport migliore da praticare debba essere la ginnastica. Félix Schenk – figlio di un consigliere federale – la pensa diversamente e con l’aiuto di alcune autorità fonda una società sportiva che oltre alla pratica della ginnastica diffonde anche quelle di calcio, tennis, pattinaggio e nuoto.

All’interno di questa società ciascuno sport gode di una propria autonomia e la ragione sociale che rappresenta i giocatori di calcio è quella di FC Berna. Come prima cosa, Schenk manda un paio di “osservatori” a spiare quello che accade a Zurigo dove il Grasshopper già da alcune stagioni pratica con eccellenti risultati questo sport che in Svizzera sembrerebbe aver visto la luce a Ginevra nel 1855. Nel 1986 accade un fatto che sarà molto importante nella storia del club: l’ASF fatica a prendere una propria identità  e nel mese di Marzo si presentano alla riunione annuale soltanto quattro delle dodici società affiliate.

Il 16 Marzo il FC Berna entra a far parte della ASF proprio nella riunione in cui vengono inoltre apportate alcune modifiche al regolamento di gioco così come da input dell’inglese Westermann.  Dal 1 Settembre del 1986, per 100 franchi all’anno, il FC Berna occuperà il terreno del Kirchenfeld e nel 1923 sfiorò il primo titolo di campione svizzero. Già: perché dopo essere stato guadagnato sul campo, l’Associazione decise di revocare il trofeo per l’irregolarità nel tesseramento di un giocatore. Seguirono per il club della capitale annate nelle quali le soddisfazioni non furono mai complete.

Nel 1926 il FC Berna viene battuto dal Grasshopper  per 2-1 nella prima  finale di Coppa Svizzera giocata a Zurigo di fronte a 9.000 spettatori.  Sempre le cavallette fanno lo sgambetto ai bernesi in semifinale l’anno successivo e nel ’33 il secondo posto in campionato alle spalle del GC resterà il miglior risultato di sempre nella storia del FC Berna che chiude una stagione da 38 punti con 81 reti segnate. Sarà invece il Losanna ad eliminare il Berna in semifinale nel 1934 e nel ’36 dopo un pareggio contro il Servette il ritorno in finale fu impedito dal sorteggio. La società continuò a giocare con onore nell’élite del calcio svizzero dando giocatori alla nazionale, ma anche dirigenti in grado di impegnarsi con entusiasmo nell’Associazione Svizzera di Calcio.

Engelbert Bösch

Nella stagione 1934-35 il Berna chiude il campionato di NLA al sesto posto alle spalle di Losanna, Servette, Lugano, Grasshopper e Basilea. 27 delle 62 reti dei rossoneri le mette a segno Engelbert Bösch che vince la classifica dei marcatori precedendo Lauro Amaro (FC Lugano) e Hans Haftel (Young Fellows). Nessun giocatore del club salirà più sul podio nella storia dei campionati della massima serie.

La prima metà degli anni ’40

Fedele alla propria filosofia, il FC Berna sfiorò il ritorno in Lega Nazionale nella primavera del ’42 ma nel confronto diretto con il Basilea ebbero la meglio i renani che dopo lo 0-0 del Neufeld si imposero per 3-1 al St.Jakob. La promozione arriva addirittura doppia nel ’45: esattamente un anno dopo il giubileo per il 50esimo anniversario di fondazione del club. Complice del ritorno in Lega Nazionale A la riforma del torneo che porta in NLB automaticamente le migliori squadre dei gruppi Est ed Ovest di 1^ Lega e il Berna sfiora il titolo che sfuma ancora una volta per via di uno strano episodio: l’errore di trascrizione della lista giocatori in occasione della partita vinta per 6-1 a Bellinzona contro la Pro Daro si trasforma in una sconfitta burocratica che tuttavia non impedisce l’ascesa nella massima serie insieme al Locarno che taglierà senza merito per primo il nastro di arrivo. Per festeggiare il ritorno in NLA il club potrà disporre di un nuovo sistema di diffusione sonora.

Coppa Svizzera

Nel lunedì di Pasqua del 1946 il Neufeld conobbe uno dei suoi giorni più belli quando il FC Berna – approfittando del fatto che la sede della finale di Coppa Svizzera era stata identificata nella capitale, ma senza specifica sul nome dell’impianto – ottenne della ASF l’autorizzazione per ospitare l’atto conclusivo della manifestazione tra Basilea e Losanna. I 28.000 spettatori rappresentano ancora oggi il record di affluenza, superiore di circa 1000 unità a quella che nel Maggio del ’33 ebbe il piacere di seguire Svizzera – Inghilterra.

Nel 1952 lo stadio fu ampliato con la costruzione di una nuova tribuna coperta da 2000 posti, ma anche di una pista per l’atletica leggera. E’ del ‘48 una nuova lunga avventura verso la finale di Coppa Svizzera che però si interrompe allo stadio della semifinale perdendo per 4-2 con il La Chaux – de – Fonds. La stagione si concluderà anche con la retrocessione in NLB per un purgatorio di un solo campionato. A corrente alternata, al ritmo di una retrocessione ed una promozione, la società si affaccia poi sulla metà degli anni ’50.

1954-1965

La retrocessione del ’54 sarà dura e particolarmente incisiva sul futuro della società che mai più tornerà nella propria storia a giocare nella massima serie. Una crisi di natura finanziaria – proprio nel bel mezzo in cui la Svizzera sta organizzando il Mondiale del ’54 – è all’origine della retrocessione che culmina con una sconfitta inattesa al cospetto del Bienne. Nel 1965 la retrocessione in 1^ Lega sarà il primo passo verso una lenta discesa che tuttavia conoscerà la sua massima inclinazione dall’inizio degli anni ottanta.

Una retrocessione annunciata dopo essersi salvata per il rotto della cuffia negli spareggi vinti per 2-1 contro il Locarno nel ’55 e con il San Gallo nel ’57. Nella sua decima stagione consecutiva in NLB il Berna crolla sotto i colpi di divisioni interne, complotti e ribaltoni che mettono in ginocchio la società e la squadra che nella primavera del 1965 si ritrova in 1^ Lega si ritrova ad essere per la prima volta nella propria storia una squadra di 1^ Lega nonostante l’assunzione a tempo pieno dell’allenatore Hamid Zouba.

Fuoco di paglia

Nel 1967 il Berna torna in NLB ma sarà una soddisfazione di breve durata che anticiperà un’agonia di dieci stagioni consecutive in 1^ Lega. Due gli artefici del ritorno nella serie cadetta: l’allenatore Geni Meier ed il capitano Norbert Renfer. Il FC Berna conquista la promozione grazie ad un rigore del proprio capitano in una finale giocata di fronte ad oltre 8.000 spettatori contro il Küsnacht.

L’anno successivo – con sole tre vittorie – i rossoneri tornano mestamente da dove erano arrivati un anno prima. Il ritorno in NLB è solo sfiorato nel ’69 quando il Berna perde per 1-0 lo spareggio promozione con il Frauenfeld. Nell’estate la società festeggia il 75esimo anniversario di fondazione e presenta un piano quinquennale per riportare il club in NLB. Nemmeno l’olandese Bert Theunissen e l’arrivo nella capitale di qualche veterano reduce da grande esperienza in NLA danno la spinta giusta per tornare in NLB nei tempi previsti ma finalmente la promozione fa impazzire di gioia i tifosi nel 1978 quando Theunissen conclude il suo quarto anno di mandato vincendo il campionato di 1^ Lega.

Getzmann, Burkhardt, Pescador, Jauner, Rohner, Rieder, Rufli, Rietmann, Andrey, Peters, Moser, Rentsch, Mast, Zaugg, Wittwer, Santona e Zimmermann furono I protagonisti della grande stagione. Hans-Otto Peters diventerà il tecnico della prima stagione in Lega Nazionale dopo dieci anni. Il primo anno di gestione Peters fu contraddistinto da una prima parte a rischio retrocessione e da una grande primavera con il sensazionale ingaggio di Rolf Höfert dai tedeschi del FC St. Pauli che portò il Berna al settimo posto in classifica.

Jürg Steiger

Sotto la Presidenza di Jürg Steiger –  in carica dalla stagione 1979-80 – il Berna cerca il rilancio, ma la situazione finanziaria della società non consente passi falsi. Il sesto posto del 1981 è l’ultimo risultato in grado di generare entusiasmo e di illudere i tifosi in una possibile risalita in NLA a medio termine. Tuttavia, la ristrutturazione finanziaria della società non sembra garantire prospettive di solidità. Le casse si svuotano lentamente, i titoli dei giornali anticipano la mancata concessione della licenza, la prima squadra perde un pilastro quale Christian Mezger (passato al Vevey) ma l’orgoglio permette di approdare ad un turno di Coppa Svizzera che grazie all’arrivo al Neufeld del blasonato Servette riporta allo stadio 6.000 spettatori ed un incasso di oltre 20.000 franchi che servirà per salvare ancora una volta la società. Il 1983 segna l’ultimo anno di presenza del FC Berna nella storia della Lega Nazionale: il tentativo inutile del nuovo Presidente Schüpbach non sarà questa volta sufficiente per evitare la retrocessione.

Pro-FC-Bern 

100 mila franchi, la nascita della scuola calcio con le lezioni di Stielike, Pulver e Fimian, la Juventus: gli anni ’90 del FC Berna sono quelli della fondazione Pro-FC-Bern che porta un po’ di liquidità nelle casse del club, ma non abbastanza per poterne rilanciare il blasone nell’elite del calcio svizzero.

Il terzo anno di Presidenza di Max Sutter si chiude con la prima retrocessione in 2^ Lega al termine di una partita chiave persa per 1-0 contro il Lerchenfeld nell’ultima giornata. Nulla da fare per i due allenatori ad interim Heinz Gmür e Rolf Höfert che avevano preso il posto di Richard Wey.  Il primo anno di 2^ si chiude con un dignitoso quinto posto dopo aver concluso la prima fase senza perdere una partita. Si ricostruiscono le tribune del Neufeld in un tempo record di 24 settimane e a Berna arriva la Juventus di Roberto Baggio, Pierluigi Casiraghi, Andreas Möller e Paulo César per un’amichevole che resterà comunque nella storia. Al termine della stagione 1997-98 il Berna retrocede addirittura in 3^ Lega ove resterà per una sola stagione. Bisognerà aspettare la primavera del 2014 per tornare in 1^ Lega 22 anni dopo ma per restarci soltanto lo spazio di due tornei e fare ritorno in 2^ Interregionale nell’estate del 2016.

PARTE 1: FC NORDSTERN di Simone Morandi

Le fotografie utilizzate per questo speciale sono del FC Berna e di Stsdes.CH.

 

 

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