Young Boys-Lugano, un duello dal sapore europeo

scritto da Claudio Paronitti

Domani alle ore 16:00 (con diretta televisiva su RSI LA2) andrà in scena la sfida tra le uniche due formazioni elvetiche che saranno impegnate nella fase a gironi di UEFA Europa League

Lo Young Boys, mestamente uscito per la quinta volta consecutiva dai preliminari della competizione continentale più prestigiosa, dovrà di nuovo accontentarsi di disputare la Coppa “minore”. E già di per sé questo è uno smacco per un club che sul mercato – nonostante la recente partenza, direzione Friburgo, di Yoric Ravet – ha agito molto bene, riuscendo ad accaparrarsi il bomber della scorsa stagione di Challenge League (Jean-Pierre Nsamé), così come quel Christian Fassnacht che tanto bene ha fatto nel vicino Oberland Bernese nelle fila dei rivali cantonali del Thun. In più, i gialloneri hanno avuto il merito di trattenere il loro uomo-simbolo, Guillaume Hoarau, facendogli addirittura prolungare il contratto già in essere. E poi non dimentichiamoci l’ivoriano Roger Assalé, che con il francese forma una delle coppie offensive più temibili dell’intero campionato.

Detto ciò, c’è un altro fattore che potrebbe giocare a favore degli uomini guidati in panchina dall’austriaco Adi Hütter: il campo sintetico. Il condizionale è d’obbligo, perché, ricordiamo, nelle quattro sfide disputate nella Capitale federale dal proprio ritorno dopo 13 anni di purgatorio, il Lugano è andato a imporsi in ben tre occasioni (due volte 2-1 e un 1-0 sul conto ticinese), subendo per contro una sola, ma cocente, battuta d’arresto (7-0). Un Lugano che, tornando alla stagione in corso, contro il Thun ha finalmente raccolto ciò che ha seminato nelle sfide precedenti. Un 4-1 senza appello (lo score avrebbe infatti potuto essere molto più pesante) che dà ragione a chi ha sempre creduto nella bontà della squadra. Per contro, la stagione dell’YB ha vissuto un inizio spettacolare, con tre vittorie senza subire alcuna rete. Dopodiché, sono arrivati un brutto e inaspettato ko interno (4-0 contro, guarda caso, il Thun) e due pareggi (0-0 a Zurigo e 2-2 a San Gallo) per chiudere la prima fase.

Per i bianconeri quella di domani sarà la prima tappa di un vero e proprio tour de force, che continuerà in esterna anche giovedì (in Israele contro l’Hapoel Beer Sheva) e sette giorni più tardi (a Köniz per il secondo turno di Coppa Svizzera). Un periodo, quello che attende i luganesi, nel quale sarà di fondamentale importanza il recupero psico-fisico dei ragazzi. Su questo aspetto si è lavorato alacremente e nei minimi dettagli nella pausa dedicata alle nazionali, grazie in particolar modo all’ottimo lavoro svolto dal preparatore atletico Nicolas Dyon, un vero e proprio maestro. Arrivato in punta di piedi in riva al Ceresio per volere di mister Pierluigi Tami, in questi primi due mesi di lavoro Dyon si è distinto per la sua attitudine al lavoro e per la predisposizione al rapporto umano con i giocatori.

Su sponda ticinese, non sarà dell’incontro con gli Orsi il numero 8 bianconero Davide Mariani, il quale dopo l’infortunio (fortunatamente meno grave del previsto) patito contro il Thun ha da un paio di giorni ricominciato ad assaporare il profumo del terreno da gioco. Verrà risparmiato dallo staff tecnico, che conta di averlo a disposizione se non per l’Europa già domenica in Coppa. Oltre al fantasista zurighese mancherà anche Stefano Guidotti, che dovrebbe essere alle prese con una pubalgia, e Goran Jozinovic, che mercoledì è ritornato sul campo per la riatletizzazione a seguito dell’operazione al ginocchio subita a febbraio. L’unico assente – anche lui per infortunio – tra i padroni di casa è il 20enne centrocampista macedone Taulant Seferi.

La partita, che verrà diretta da Fedayi San, fungerà dunque da apripista a entrambe le squadre, in cerca delle migliori sensazioni in vista del debutto europeo di giovedì sera.

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